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Chi era Don Roberto il prete ucciso a Como e causa morte

Chi era Don Roberto il prete ucciso a Como e causa morteChi era Don Roberto il prete ucciso a Como e causa morte. Era il prete dei deboli: si chiamava Don Roberto Malgesini ucciso il 15 settembre a Como inPiazza San Rocco da un clandestino. Chi era Don Roberto e quali sono state le cause della morte?

Chi era Don Roberto il prete ucciso a Como e causa morte

Don Roberto Malgesini, 51 anni di Como  è stato ucciso il 15 settembre 2020 in piazza San Rocco, una delle piazze principali della città. Il presunto omicida, un senzatetto di origini straniere e con problemi psichici, si è costituito. Don Roberto è stato ucciso con una coltellata che gli ha lasciato uno squarcio profondo. Inutile l’intervento dei soccorsi.

Chi era Don Roberto e il cordoglio per i familiari

Cgil, Cisl e Uil esprimono il proprio cordoglio verso i famigliari e le persone vicine a don Roberto Malgesini. “E’ stato un sacerdote impegnato, fino alla fine, per aiutare gli ultimi – dichiarano Umberto Colombo, Daniele Magon e Salvatore Monteduro, segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil – proprio per rispetto al suo operato, ci auguriamo che non si strumentalizzi quanto accaduto. Sempre nel rispetto dell’impegno di don Roberto, Non si può più procrastinare una presa di coscienza da parte delle istituzioni e della politica per trovare soluzioni al disagio psichico e sociale presente in città, una strada che vada in direzione opposta alla marginalizzazione”.

Chi era Don Roberto sacerdote di Como e il comunicato della Lega Nord

“Il brutale omicidio avvenuto questa mattina in Piazza San Rocco ha sconvolto la nostra Como, ha ferito profondamente una città che necessita di risposte immediate e concrete da parte dello Stato. Questo è il momento della preghiera e del ricordo, per un martire che ha dedicato la sua vita e le sue energie all’aiuto degli ultimi, ma anche dell’azione.”

“Mi unisco a tutti i comaschi nel ringraziamento a Don Roberto per quanto ha fatto, e mi impegnerò ad onorare al meglio la sua memoria con iniziative concrete. Giovedi 24 settembre alle 14.00 ho convocato in audizione presso la bicamerale Schengen, Europol e immigrazione il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e in quella sede nel’ambito dell’indagine che sto portando avanti con il comitato parlamentare che presiedo sull’emergenza immigrazione in corso, le chiederò anche conto dei rimpatri, un’urgenza per tutto il nostro Paese ma in particolare per quelle zone che, come la provincia di Como, sono territori di confine. Gli sbarchi possono essere fermati, come ha dimostrato Matteo Salvini durante la sua permanenza al Viminale: si tratta solo di avere la volontà politica per farlo.”

“I clandestini presenti anche a Como, come nel resto d’Italia, vanno rimpatriati immediatamente per evitare di favorire il proliferare di situazioni di criminalità e degrado e gravissimi crimini come questo. Inoltre chiederò al Ministro che vengano potenziati gli organici delle forze dell’ordine in tutto il Paese e in modo particolare nelle zone, come la provincia di Como, che per la loro collocazione geografica hanno maggiore necessità di un presidio costante e di un’attenzione particolare. Sono profondamente colpito da questa tragedia, ma anche determinato a fare tutto quanto nelle mie possibilità per impedire che orrori simili possano ripetersi. Vigileremo affinché questo assassino clandestino paghi senza sconti per quanto ha fatto”.

Così Eugenio Zoffili, deputato comasco della Lega e Presidente del Comitato Bicamerale di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

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foto|Repubblica.it

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