
La “facies hippocratica” è un termine medico che descrive un’espressione facciale tipica di una persona in condizioni di salute estremamente precarie, spesso vicina alla morte imminente. È caratterizzata da occhi infossati, volto scavato e senza espressione, pelle grigia e disidratata, pallore attorno alla bocca, tempie incavate, orecchie tese e fredde, e un naso affilato, sottile e quasi scheletrico.
Questa condizione non è una diagnosi ma un segno clinico osservato da medici esperti, che indica uno stato terminale o gravemente compromesso, come nel caso di gravi malattie respiratorie, insufficienza cardiaca, emorragie o ipo-ossigenazione dei tessuti periferici.
Nel caso di Papa Francesco, la facies hippocratica è stata notata durante la sua ultima apparizione pubblica il 20 aprile 2025, il giorno prima della sua morte, segnalando un imminente decesso dovuto a un ictus cerebrale e complicanze respiratorie. Medici come l’infettivologo Matteo Bassetti hanno sottolineato che questo volto segnato era un chiaro indicatore clinico di uno stadio terminale della malattia, visibile nelle 24-48 ore precedenti la morte.
In sintesi, la facies hippocratica è un’espressione facciale che riflette un grave stato di sofferenza fisica e la vicinanza alla fine della vita, ed è stata osservata sul volto di Papa Francesco come segno premonitore della sua morte imminente.
L’infettivologo Matteo Bassetti, il primario dell’Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova che commenta via social l’immagine del Pontefice durante la benedizione Urbi et Orbi di domenica 20 aprile, la vigilia del decesso avvenuto alle 7.35 di lunedì 21.
“Guardate bene quel volto scavato, occhi scavati, naso assottigliato, colore grigio – afferma lo specialista -. Ecco, questo è il volto che noi medici vediamo molto frequentemente poche ore prima della morte, circa 24-48 ore”. “Si chiama facies hippocratica – precisa Bassetti – ed è l’espressione del viso di chi ha una grande sofferenza, soprattutto legata a stati di scompenso cardiaco, ma anche a stati infettivi”, in particolare “molto duraturi” come quello che ha interessato Papa Francesco. Un’infezione polimicrobica che ha colpito i suoi polmoni, probabilmente sostenuta da funghi, virus e altri microrganismi, ne ha talmente minato il fisico “da produrre in qualche modo anche i segni sul volto” che sono agli occhi dell’infettivologo “evidentemente molto chiari”.