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Chi era Ugo Tognazzi causa morte e malattia del grande attore italiano

Chi era Ugo Tognazzi causa morte e malattia del grande attore italianoChi era Ugo Tognazzi causa morte e malattia del grande attore italiano. Il grande attore italiano Ugo Tognazzi ci ha lasciati troppo presto. Ugo Tognazzi è morto a Roma il 27 ottobre del 1990. Chi era Ugo Tognazzi e che malattia aveva?

Chi era Ugo Tognazzi causa morte e malattia del grande attore italiano

Ugo Tognazzi: l’attore dei Mostri, della Grande abbuffata, della Tragedia di un uomo ridicolo, l’interprete del cinema di Ferreri, Monicelli, Scola, Bertolucci, Avati, Risi, Salce, il protagonista delle zingarate di Amici miei. Un uomo e un artista libero, ironico, divertente, che amava le donne, il cinema, la buona tavola, la cucina, la convivialità. Con gli amici riuniti nella case di Velletri e Torvaianica, tra gare sportive, tornei di tennis e lo Scolapasta d’Oro in palio. Con la famiglia allargata e i suoi quattro figli. Questo era Ugo Tognazzi. Ma quali sono state le cause della sua morte?

Chi era Ugo Tognazzi causa morte

Ugo Tognazzi è morto nel 1990 improvvisamente nel sonno a Roma a 68 anni, a causa di un’emorragia cerebrale.

Chi era Ugo Tognazzi a 30 anni dalla sua morte

Anno 2020: 30 anni dalla morte di Tognazzi, le parole dei figli e dei personaggi del mondo dello spettacolo che lo hanno conosciuto.

Gianmarco Tognazzi: «L’ugoismo era la natura di papà, la voglia di fare cose per sé stesso ma anche per gli altri. Ha trasformato una cantina in un’azienda agricola a scopo ugoistico. Per potere godere con gli amici dei suoi prodotti, del vino, per la convivialità. La tenuta era il suo sogno… era molto legato alla terra».

Maria Sole Tognazzi: «Quando siamo nati Gianmarco e io, mio padre e mia madre hanno messo su famiglia a Velletri. Erano un esempio di coppia moderna: vivevano insieme a Velletri, ma a Roma mantenevano case separate. Una forma moderna di libertà, che non ha a che fare con i tradimenti, ma con il rispetto dell’indipendenza. Una modernità voluta da mio padre, che ammiro molto».

Simona Izzo: «Sapeva di essere un padre imperfetto, un marito imperfetto, un suocero imperfetto. Quando ci siamo conosciuti, mi disse: “Sei più vecchia e sei già stata sposata. Hai già un figlio. Non vai bene”. E poi: “Secondo me, tu vuoi prendere il mio posto nel suo cuore”. Gli ho risposto: “Nessuno ha la tua personalità e può sostituirti nel cuore di Ricky».

Enrico Vanzina: «Ugo lo ricordo benissimo. Faceva i film con papà: western comici, commedie… è stato il compagno della nostra infanzia. Ugo è insostituibile, perché è un attore diverso dagli altri. Unico. Tognazzi è Tognazzi».

Alessandro Gassmann: «C’era questa competizione con la famiglia Tognazzi… facevamo le vacanze insieme, vivevamo in case vicine, a Velletri, e mio padre non riusciva a capire perché tutti andavano più volentieri da Tognazzi invece che da Gassman… In realtà, da Tognazzi si dormiva bene e si mangiava veramente bene… grazie per tutte le prelibatezze che ci avete fatto assaggiare!».

Pupi Avati: «Ugo era molto generoso: venne a fare il film gratis… in percentuale… anche se io ero reduce da clamorosi insuccessi. Gli ero così riconoscente, che ad ogni ciak dicevo “grazie” anziché stop. Lui mi chiedeva: “ne facciamo un’altra?” E io: “grazie, grazie…”».

Ricky Tognazzi cita una poesia di Neruda per ricordare il papà: «Se muoio sopravvivimi e porta in eredità la mia allegria, vivi la mia assenza come se fosse una stanza trasparente in cui appendere i quadri all’aria, in modo che io ti possa vedere, e non deprimerti perché mi faresti morire un’altra volta».

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