Chi è Alberto stasi età omicidio Chiara sentenza e revisione del processo. Omicidio Chiara Poggi: Alberto Stasi, il fidanzato, condannato a 16 anni di carcere che sta scontando nel carcere di Bollate. Chi è Alberto Stasi?
Chi è Alberto stasi età omicidio Chiara sentenza e revisione del processo
Albero Stasi è stato accusato della morte della fidanzata Chiara Poggi uccisa nel 2007 in casa sua mentre i genitori erano in vacanza. Chi è Alberto Stasi? Conosciamolo meglio.
Chi è Alberto Stasi età e vita privata
Lavora come centralinista e ha ottenuto un risarcimento di circa 9000 euro da Maria Grazia Montani, amministratrice della pagina Facebook “Delitto di Garlasco, giustizia per Chiara Poggi” per averlo insultato in continuazione mentre era ancora in corso il processo. Ha una nuova fidanzata ma non ne conosciamo il nome. Stasi è nato nel 1983. E’ figlio unico.
Chi è Alberto Stasi e la revisione del processo per l’omicidio di Chiara Poggi
Il 23 giugno 2020 l’avvocato di Alberto Stasi, rinchiuso nel carcere milanese di Bollate da quasi 5 anni, chiede di rivedere il processo di condanna a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi. Sono passati 13 anni dalla morte della ragazza e ancora molti punti sono oscuri. Alessandro De Giuseppe svela nuovi elementi di questa oscura vicenda, raccolti dopo aver ascoltato la richiesta di Stasi che, qualche tempo fa, ha scritto una lettera dal carcere, indirizzata alla trasmissione.
Oggi, dopo anni di indagini i suoi avvocati dicono di avere le carte giuste per arrivare a una nuova verità. Questa la dichiarazione: “Abbiamo depositato una richiesta di revisione della condanna di Alberto Stasi. In questa vicenda tragica, ma anche oscura, non sono ancora state scritte le pagine giuste e definitive”. Afferma Laura Panciroli, legale del ragazzo condannato a 16 anni di carcere per aver ucciso a martellate la sua fidanzata Chiara Poggi a Garlasco (Pavia) il 13 agosto 2007. “Questo è davvero un errore. Alberto Stasi non è responsabile di questo fatto”, aggiunge la Panciroli, nominata nel dicembre scorso proprio “per una completa rilettura della complessa vicenda processuale, finalizzata alla sua revisione”.
