
Chi era Antonio Pennacchi malattia e causa morte dello scrittore. E’ morto Antonio Pennacchi lo scrittore premio strega. Aveva 71 anni. Che malattia aveva Antonio Pennacchi e quali sono state le cause della morte?
Chi era Antonio Pennacchi malattia e causa morte dello scrittore
E’ morto Antonio Pennacchi. Il Premio Strega, l’ex operaio diventato poi scrittore con i suoi romanzi ha fatto conoscere al grande pubblico l’impresa della bonifica dell’agro pontino, la vita, la sofferenza e le gioie dei coloni.
Pennacchi aveva 71 anni. Pennacchi è morto a Latina, all’età di 71 anni.
Malattia Pennacchi
Dalle prime indiscrezioni la causa della morte dello scrittore sarebbe stato un infarto.
Chi era Pennacchi e le sue ultime fatiche letterarie
Nel 2015 esce Canale Mussolini, parte seconda, pubblicato sempre da Mondadori. Nel 2018 pubblica, con la stessa casa editrice, il libro Il delitto di Agora – una nuvola rossa, in cui modifica e corregge alcune parti del suo romanzo del 1998 Una nuvola rossa, sempre ispirato al delitto di Cori.
Chi era Pennacchi e il Premio Strega nel 2010
Nel 2010 con “Canale Mussolini”, Pennacchi ha vinto il premio Strega.
Canale Mussolini è l’asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. I suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l’acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio.
Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra queste migliaia di coloni ci sono i Peruzzi. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle.
Con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. Iseo e Temistocle, Treves e Turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra.
E una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. E poi c’è lei, l’Armida, la moglie di Pericle, la più bella, andata in sposa al più valoroso. La più generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il più tragico degli amori. E Paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l’eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i Peruzzi e li travolgerà.