
Liporace è stato accusato di corruzione, turbativa e false fatture relative a un appalto da quasi 700.000 euro per servizi di pulizia della caserma, affidato all’impresa Fabbro.
Secondo l’ordinanza del gip Domenico Santoro, il generale avrebbe ricevuto 22.000 euro in contanti, borse di lusso, noleggi auto e biglietti per eventi sportivi e culturali in cambio di favori.
Collegamenti e sospensione
Ennio De Vellis, un imprenditore collegato a Liporace, è stato anch’egli posto agli arresti domiciliari. Inoltre, gli imprenditori e fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa sono stati indagati nell’ambito di questa vicenda. Emergono anche chat acquisite che documentano una relazione di interessi tra i fratelli Fabbro e il generale Liporace.
L’Arma dei Carabinieri ha sospeso immediatamente Liporace dalla sua posizione, in seguito all’arresto da parte della Guardia di Finanza.
Il passato di Liporace
Oltre allo scandalo, è interessante notare che Liporace è stato anche comandante della polizia locale di Roma Capitale, nominato nel 2013 dall’allora sindaco di Roma, Ignazio Marino. Originario di Belvedere Marittimo, provincia di Cosenza, Liporace ha tre lauree in Economia, Giurisprudenza e Scienza della Sicurezza.
In conclusione, la carriera di Oreste Liporace è stata segnata da traguardi e controversie, e il suo nome rimarrà associato a uno dei più grandi scandali di corruzione nell’ambito delle forze dell’ordine italiane.