Gino Cecchettin, il papà di Giulia: dopo aver perso la moglie lo scorso anno a causa di un brutto male e a soli 51 anni di età, ora è rimasto senza la figlia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. “Non provo odio”, ha detto Gino. Conosciamo meglio quest’uomo composto e tanto provato dal solore.
Gino ha frequentato il corso di Ingegneria Informatica all’Università di Padova, passione che ha infuso anche a Giulia. Nel frattempo, mentre sta ancora studiando lavora anche come sviluppatore di software.
Nel 2000 si laurea in Ingegneria e crea la sua prima impresa nel settore dell’elettronica.
Gino ha perso la moglie Monica nell’ottobre 2022 a causa di un brutto male.
“Guardatevi nella vostra relazione e abbiate coraggio a dire ai vostri genitori o amici se qualcosa non va.”
“Ora ti vedo in mezzo alle stelle, sei il mio angelo» «Ora ti vedo in mezzo alle stelle, che fai a metà gelato con la mamma. Continuerai a essere il mio angelo custode perché in fin dei conti lo sei sempre stata.”
“In questo momento di dolore e tristezza, dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte, può anzi DEVE essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne. Grazie a tutti per essere qui oggi: che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita.”
Gino ha 3 figli, purtroppo oggi Giulia non c’è più. I figli che sono rimasti accanto a lui sono Elena e Davide.
Gino Cecchettin ama molto sport e lo soprattutto la danza.
2 febbraio 2024: Padova, al palazzo del Bo il conferimento del titolo in memoria della studentessa uccisa dall’ex. L’evento nell’aula magna alla presenza della famiglia.
«Ho un punto di vista diverso da tutti gli altri perché sono il papà di Giulia: sentire certe cose mi ha fatto male. Forse si poteva dire la stessa cosa con altre parole, forse è mancata un po’ di sensibilità». Queste le parole di Gino Cecchettin, il padre di Giulia, rilasciate ai microfoni di “Zona Bianca” –il talk condotto da Giuseppe Brindisi in onda questa sera in prima serata su Retequattro – in merito alle motivazioni della sentenza di condanna per Filippo Turetta, che hanno escluso dalle aggravanti quella della crudeltà e dello stalking.
Poi aggiunge: «Questo è il mio percepito, sono ignorante in giurisprudenza e non posso dare un giudizio legale. Rispetto la sentenza però, non so perché, ho sofferto ancora. Soprattutto perché è riferito a quel momento di vita di Giulia che più mi fa male, che ancora faccio fatica ad affrontare: fa riferimento a quei venti minuti con cui io non ho ancora fatto i conti appieno, ogni volta che provo a pensarci da genitore sto malissimo».
Alla domanda se la famiglia non si arrenderà a questa sentenza, Gino Cecchettin spiega: «Anche in questo caso penso che sia lecito chiedere la crudeltà e lo stalking. Ci penseranno gli avvocati».
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