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Chi è esente dalla tassa di soggiorno?

Chi è esente dalla tassa di soggiorno?
Chi è esente dalla tassa di soggiorno?

Chi è esente dalla tassa di soggiorno? Questa è una domanda che si fanno molti viaggiatori: Chi deve pagare la tassa di soggiorno? Vediamo di fare chiarezza sulla questione.

Chi è esente dalla tassa di soggiorno?

Vediamo di fare chiarezza su chi deve pagare la tassa di soggiorno e chi invece ne è esente e non deve pagarla.

SOMMARIO
1 – Cos’è la tassa di soggiorno?
2 – Chi deve pagare la tassa di soggiorno?
3 – Chi non deve pagare la tassa di soggiorno?
4 – Obbligo di pagare la tassa di soggiorno

Cos’è la tassa di soggiorno?

La tassa di soggiorno è uno strumento in mano ai comuni per acquisire gettito da turisti e ospiti delle strutture ricettive del territorio. Chi paga l’imposta deve corrispondere un importo oscillante tra 1 e 7 euro. La tassa per turisti è stata reintrodotta nel 2011 dopo venti anni dalla sua abolizione. L’elenco dei comuni che l’hanno adottata è molto lungo.

Chi deve pagare la tassa di soggiorno?

La tassa di soggiorno è dovuta da tutti coloro che soggiornano in strutture ricettive presente nel comune: alberghi, agriturismi, Bed&Breakfast, stanze affittate con AirBnB o agenzie similari. Ma entriamo più nel dettaglio.

Il decreto legislativo che ha introdotto l’imposta di soggiorno in Italia spiega anche chi deve pagare la tassa. L’imposta è «a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio». L’imposta di soggiorno, quindi, è un’imposta fissa richiesta ai turisti, ovvero alle persone che alloggiano presso le strutture ricettive di quei comuni che adottano lo strumento fiscale. Le strutture ricettive, che siano alberghiere o extra-alberghiere, assumono il ruolo di agente contabile.

L’host, infatti, ha l’obbligo di riscuotere l’imposta di soggiorno secondo le modalità stabilite dal proprio comune.

Chi non deve pagare la tassa di soggiorno?

Come è stato specificato, tutti coloro che pernottano nei comuni dove sussiste l’imposta di soggiorno, devono pagare il tributo presso la struttura dove soggiornano. Ma ci sono delle eccezioni.
Di solito sono esenti dal pagamento dell’imposta:

  • bambini fino ai 10 anni, a volte 14 anni ma anche 18.
  • Chi pernotta presso gli ostelli della gioventù
  • malati
  • disabili
  • Gli accompagnatori di persone malate o disabili (di solito uno per paziente)
  • genitori di malati minori di diciotto anni
  • Gli autisti e gli accompagnatori turistici (di solito uno ogni 20/25 partecipanti)
  • residenti e a volte anche gli iscritti all’anagrafe (quindi gli aire)
  • Le forze armate

Le esenzioni sono spesso subordinate alla presentazione al gestore della struttura di apposita certificazione attestante lo stato di residenza, di salute o di lavoro

Obbligo di pagare la tassa di soggiorno

Trattandosi di una vera e propria imposta risulta dunque obbligatoria. Per questo, se la tassa di soggiorno non viene pagata, si rischiano sanzioni amministrative ed addirittura penali. Tecnicamente il responsabile d’imposta, cioè colui che è tenuto per legge a pagare la tassa al Comune, è il gestore dell’attività ricettiva, mentre il cliente è il soggetto d’imposta, cioè colui che è tenuto a versare al gestore la quota stabilita.

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