Questo esame è salva-vita ma ancora troppe poche persone lo richiedono - Chiechiera.it
La prevenzione è la prima arma contro i tumori, questo esame è salva-vita ma in pochi lo richiedono nonostante le tante sollecitazioni.
Nonostante l’importanza cruciale della prevenzione oncologica, una fetta consistente di italiani continua a ignorare gli screening salva-vita, con gravi conseguenze sulla diagnosi precoce e il trattamento tempestivo dei tumori.
Nel 2023, quasi 16 milioni di cittadini hanno ricevuto l’invito a partecipare ai programmi di screening gratuiti offerti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ma meno della metà ha effettivamente aderito, con un’adesione particolarmente bassa nelle regioni meridionali, dove meno di un terzo ha risposto positivamente.
La pigrizia, l’assenza di sintomi e il timore di dover sostenere costi sono tra le principali cause del mancato ricorso agli screening oncologici, nonostante siano completamente gratuiti per le fasce d’età a rischio. In particolare, il Sud continua a mostrare un ritardo significativo nell’adesione ai programmi di prevenzione, con solo il 30% circa di partecipanti, rispetto al Nord dove la risposta è decisamente superiore. Secondo dati recenti elaborati da Gimbe, questa scarsa partecipazione ha portato a oltre 50mila diagnosi oncologiche mancate, un ritardo che può risultare fatale in molti casi.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato come il 40% dei tumori sia prevenibile agendo sui fattori di rischio e aderendo agli screening gratuiti, durante gli Stati generali della prevenzione tenutisi a Napoli. Questo evento rappresenta il primo passo verso un rafforzamento della “Cenerentola” del SSN: la prevenzione. La prima ministra Giorgia Meloni ha ribadito l’importanza della prevenzione come “il miglior farmaco per vivere meglio e più a lungo”, evidenziando la necessità di rendere questa pratica un patrimonio culturale condiviso da tutta la popolazione. Il SSN destina attualmente circa il 5% delle risorse alla prevenzione, pari a 6,7 miliardi di euro nel 2024, con un incremento di 300 milioni rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, tale cifra è ritenuta insufficiente e si sta valutando di innalzare la quota almeno all’8% del Fondo sanitario nazionale. Il ministero della Salute sta collaborando con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per far riconoscere la spesa per la prevenzione come un vero e proprio investimento, grazie anche alle nuove regole di bilancio europee. Nonostante qualche segnale di miglioramento, gli screening oncologici presentano ancora tassi di adesione troppo bassi. Lo screening mammografico ha coinvolto solo il 55% delle donne invitate, con un divario netto tra Nord (65%) e Sud e Isole (40%).
Lo screening per il tumore della cervice uterina ha raggiunto una partecipazione del 41%, con valori più bassi al Sud (31%) rispetto al Nord (52%) e al Centro (38%). Ancora più preoccupante è l’adesione allo screening colon-rettale, intorno al 34%, con il Sud che si ferma al 20%. Il ministro Schillaci ha evidenziato l’urgenza di potenziare le strategie di coinvolgimento dei cittadini, affrontando le paure e i pregiudizi che ancora ostacolano la prevenzione. Un sondaggio ha rivelato che un italiano su cinque, soprattutto nelle regioni meridionali, non è consapevole della gratuità degli screening, mentre un altro 20% non vi partecipa perché “non ha tempo” o “si sente in buona salute”.
Tra le novità in cantiere, il ministero della Salute sta valutando l’estensione degli screening anche per il tumore al polmone, attualmente limitato a circa 10mila test annui, e l’introduzione di quelli per il carcinoma prostatico. Un progetto innovativo è rappresentato dal Prevention hub, un portale digitale che sarà operativo entro il 2026 grazie a un investimento di 30 milioni di euro finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Come spiega Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, il portale consentirà ai cittadini di accedere con un semplice clic a informazioni scientifiche e validate su prevenzione e screening, attraverso dashboard interattive pensate per facilitare la comprensione dell’importanza della prevenzione oncologica.
Tuttavia, l’iniziativa non è stata esente da critiche. Il governatore campano Vincenzo De Luca ha espresso un giudizio severo sull’iniziativa, mentre la segretaria del PD, Elly Schlein, ha sottolineato l’incongruenza tra le parole del governo e la mancanza di risorse aggiuntive per affrontare le lunghe liste d’attesa. Dal Movimento 5 Stelle, infine, l’evento è stato definito come una mera “passerella elettorale”, denunciando una scarsa concretezza nelle misure annunciate. L’attenzione resta alta su un tema che coinvolge direttamente la salute pubblica e la qualità della vita di milioni di italiani, in un contesto in cui la prevenzione continua a rappresentare una risorsa fondamentale e spesso sottovalutata.
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