Dopo il debutto teatrale da bambina, De Sio si forma presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma. Il suo esordio cinematografico avviene nel 1976 con “Il padrone e l’operaio” di Nanni Moretti, a cui seguono ruoli in film di importanti registi come Ettore Scola, Dino Risi e Francesco Rosi.
La consacrazione arriva nel 1983 con il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista in “Ballando ballando” di Ettore Scola. Nel 1992 vince il secondo David di Donatello, questa volta come migliore attrice protagonista, per il film “Cattiva” di Carlo Lizzani.
De Sio ha dato vita a personaggi di grande complessità e intensità, passando con disinvoltura da ruoli drammatici a comici. Tra le sue interpretazioni più celebri ricordiamo quelle in “Fortapàsc” (1983), “Casablanca” (1985), “Il ventre di Napoli” (1987), “La vita agra” (1988), “Parenti serpenti” (1992) e “Maniaci sentimentali” (1994).
Oltre al cinema, De Sio ha lavorato con successo anche in televisione, in fiction come “Il bello delle donne” (2001-2003), “Caterina e le sue figlie” (2005-2010) e “L’onore e il rispetto” (2006-2012).
Immancabile la sua presenza anche sulle scene teatrali, dove ha portato in scena testi di autori classici e contemporanei.
Oltre che per la sua bravura artistica, De Sio è conosciuta anche per la sua personalità forte e indipendente. Non ha mai temuto di affrontare ruoli controversi o di esprimere la sua opinione su temi scomodi.
Un’artista a tutto tondo
Giuliana De Sio è un’attrice completa e poliedrica, capace di emozionare e coinvolgere il pubblico con la sua naturalezza e il suo talento. La sua carriera, costellata di successi e riconoscimenti, è la dimostrazione di una dedizione all’arte che la rende una delle interpreti più apprezzate del panorama italiano.
La sorella è la cantante Teresa De Sio.
In una recente intervista al Corriere, la De Sio ha parlato della sua malattia, della depressione e degli attacchi di panico.
“La depressione non fa percepire i sentimenti. A me sembra di non provarne. L’altro giorno parlavo con la mia amica Andrée Ruth Shammah e mi diceva che, recitando, ne trasmetto invece tanti. E non importa alla fine se non ne sento, c’è ancora un canale misterioso che mi permette di esprimerli. Da qualche parte ce li avrò.”
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