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Chi era Marco Vannini causa morte processo e chi l’ha ucciso

Chi era Marco Vannini com'è morto e chi l'ha ucciso?
Chi era Marco Vannini causa morte processo e chi l’ha ucciso. La tragica morte del giovane romano di Ladispoli Marco Vannini ha sconvolto tutta l’Italia. Ma come sono andati i fatti? Chi era Marco Vannini? Com’è morto Vannini?

Chi era Marco Vannini com’è morto e chi l’ha ucciso?

La tragica fine del giovane Marco Vannini ha sconvolto tutti. La sentenza d’appello ha condannato Ciontoli, ex suocero del ragzzo, a 5 anni di carcere. ma molti dubbi rimangono aperti. Chi era, allora Marco Vannini e com’è morto?

SOMMARIO
1 – Chi è l’assassino di Marco Vannini?
2 – Omicidio Vannini, l’intervista agli avvocati di Ciontoli
3 – Omicidio Vannini la sentenza d’appello
4 – Omicidio Vannini, l’intervista de Le Iene alla vicina di casa dei Ciontoli
5 – Chi era Marco Vannini?

Chi è l’assassino di Marco Vannini

Antonio Ciontoli è accusato della morte di Marco Vannini, il 21enne ucciso il 18 maggio 2015, allora fidanzato con la figlia dell’uomo, Martina.

In primo grado, Ciontoli è stato condannato a 14 anni per omicidio volontario, sentenza poi ridotta a 5 in secondo grado, perché derubricata ad omicidio colposo. Confermati, invece, i tre anni per il resto dei componenti della famiglia (moglie e due figli).

Omicidio Vannini, l’intervista agli avvocati di Ciontoli.

Giusto dare l’omicidio colposo ad Antonio Ciontoli?

A: «Per poter parlare di omicidio volontario va dimostrata la volontà. La Corte d’Assise d’Appello ha applicato il massimo della pena per l’omicidio colposo. Che poi qualcuno possa dire che vi è sproporzione tra la tragicità del fatto e la pena applicata, questa è una valutazione che non può essere additata ai magistrati. Noi comprendiamo benissimo il dolore della famiglia Vannini, tuttavia in uno Stato di diritto è giusto che vengano applicate le regole».

Il comportamento di Antonio Ciontoli è quello di una persona che spinge al suo interesse e fa morire un ragazzo?

A: «Questa cosa evidenzia ancora di più il fatto che non ci sia stato dolo. È proprio l’egoismo che ha spinto Antonio a comportarsi in questo modo. E dimostra che, se avesse saputo che Marco stava per morire, si sarebbe comportato in maniera diversa».

Antonio Ciontoli andava assolto?

P: «No. Assolto in questi termini, assolutamente no. Anche lui l’ha detto: si è assunto la responsabilità di quello che è accaduto e cioè la morte del ragazzo. Ma ha sempre proclamato la sua indisponibilità ad accettare che lui volesse effettivamente che Marco morisse. Le sentenze possono essere criticate, ma c’è stata un’aggressione nei confronti dei magistrati che riteniamo debba rientrare. È un tema che è all’ordine del giorno del Consiglio Superiore della Magistratura, perché sono episodi che si ripetono un po’ troppo spesso».

L’unica aggressione che però si è sentita in aula è stata quella del giudice contro la madre di Marco.

P: «Quando si definisce una sentenza vigliacca, quando si urla “Vergogna!”, mi pare si vada oltre quello che può essere un confronto civile».

In Cassazione su cosa potete puntare?

A: «Innanzitutto bisogna conoscere la motivazione: a noi preme in modo particolare la difesa dei familiari di Antonio Ciontoli».

Andavano assolti gli altri membri della famiglia?

A: «Il dibattimento ha dimostrato inequivocabilmente una differenza sostanziale nella consapevolezza tra Antonio e gli altri imputati. I due figli e la moglie sono stati indotti in errore dal padre. Le condizioni di Marco, in termini di gravità, non erano percepibili. I famosi due litri di sangue persi sono un’emerita corbelleria, perché Marco il sangue l’ha perso solo internamente».

Come stanno vivendo questi giorni i Ciontoli?

P: «Questo sicuramente non è un passaggio indolore. Questa tragedia che li ha coinvolti non è una cosa che passerà in maniera tranquilla. Per molti anni vivranno questa condizione di sofferenza, al di là di quelle che saranno le risultanze dei processi».

Omicidio Vannini la sentenza d’appello

Autore del delitto Antonio Ciontoli, padre di Martina, la fidanzata del giovane di Ladispoli (Roma).

La sentenza d’Appello ha ridotto la condanna per Ciontoli da 14 a 5 anni, mentre sono stati confermati i 3 anni per il resto dei componenti della famiglia (la moglie e i due figli). Una sentenza che ha indignato i genitori di Marco, che in aula hanno urlato tutta la loro rabbia.

Chi era Marco Vannini?

Marco Vannini è morto il 18 maggio del 2015 nella casa della fidanzata a Ladispoli, vicino a Roma.

Marco Vannini era nel bagno di casa Ciontoli intorno alle 23.

L’ha raggiunto Antonio, il padre della fidanzata e qui ci sarebbe stato lo sparo uscito da un pistola.

Il motivo per il quale l’uomo avrebbe portato con se le due pistole sarebbe stato legato all’interesse manifestato dal giovane alle stesse.

Circa dopo 40 minuti arriva la prima chiamata con il 118. A questo punto, come mostrato anche da una ricostruzione de Le Iene, la persona che ha chiamato i soccorso avrebbe chiuso la telefonata.

Dopo ulteriori 30 minuti ci sarebbe stata un’altra chiamata al 118, chiedendo l’intervento dei sanitari e minimizzando sul problema, parlando di un buco causato da un pettine a punta.

Gli operatori del 118 arrivano nella villetta trovano il ragazzo agonizzante. Una volta arrivato in ospedale purtroppo per Marco Vannini non c’è niente da fare. (via amalfinotizie.it)

Chi era Marco Vannini nuovo processo ai Ciontoli l’8 luglio 2020

Mercoledì 8 luglio 2020 inizia  il nuovo processo d’appello, dopo che lo scorso 7 febbraio la corte di cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado che condannò Ciontoli a 5 anni di carcere per omicidio colposo contro i quattordici anni per omicidio volontario decisi dai giudici di primo grado.

Chi era Marco Vannini e il libro scritto dalla madre

Un libro dov si racconta la storia di Marco dal punto di vista della madre. Un libro senza scopo di lucro che vuole ricordare al meglio la figura e la vita del povero Marco.

Marco Vannini e le motivazioni della sentenza che ha condannato in appello la famiglia Ciontoli

“Spiegazioni inverosimili degli atteggiamenti da loro assunti, che in taluni momenti rasentano una vera e propria crudeltà nei confronti di un ragazzo ferito che urla di dolore e viene rimproverato per questo motivo, un ragazzo che è stato ed è il fidanzato di Martina e che il Ciontoli afferma di tenerlo in conto e in considerazione come un figlio”. E’ quanto si legge nelle motivazioni della sentenza.

Morte Marco Vannini: la sentenza definitiva della Cassazione

Lunedì 3 maggio 2021 la Cassazione emetterà la sentenza riguardo il caso dell’omicidio di Marco Vannini. Tre le possibilità: la Suprema Corte può decidere di confermare la sentenza per omicidio volontario, annullare la condanna e rinviare il caso alla Corte d’Appello ter, oppure assolvere i Ciontoli.

In attesa della sentenza della Cassazione sul caso Vannini, attesa per oggi lunedì 3 maggio, “Mattino Cinque” ha intervistato pochi istanti prima che entrasse a palazzo di giustizia Marina Conte, mamma di Marco:

«È l’ultima battaglia. La più importante. Non ho dormito, sono tesa però come tutta l’Italia perbene sa ci aspettiamo una sentenza che ridia dignità e giustizia a Marco. Spero che oggi finisca questo calvario giudiziario, anche se non è detto. Io chiaramente ho lottato per sei anni per quello che oggi verrà discusso in tribunale però tutto può succedere; i Ciontoli hanno presentato il ricorso…potrebbe anche essere accettato e si tornerebbe di nuovo indietro. Loro continuano a mentire, parlano ma alla fine non dicono mai la verità e chi non dice la verità non può avere pentimento. Di questa storia manca la verità, perché la verità è quella processuale».

3 maggio 2021, Ore 18.36: la Cassazione conferma le condanne per i Ciontoli.

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