
Chi era Gaetano Scirea causa morte e malattia del calciatore italiano. Sono trascorsi tanti anni dalla morte del grande calciatore Gaetano Scirea che sconvolse tutti i tifosi ma anche tutti gli italiani. Quali sono state le cause della morte di Gaetano Scirea?
Chi era Gaetano Scirea causa morte e malattia del calciatore italiano
Gaetano Scirea è morto il 3 settembre 1989. Era in Polonia per seguire il Gornik Zabrze, prossimo avversario della sua Juventus in Coppa Uefa.
Come è morto Gaetano Scirea?
Una morte accidentale ma anche ingiusta. Durante il viaggio di ritorno verso l’aeroporto di Varsavia, accadde l’impensabile e Scirea si trovò faccia a faccia con il suo terribile destino.
L’automobile su cui si trovava Scirea venne tamponata e, a causa dei bidoni di benzina stipati nel bagagliaio, la vettura prese fuoco. Dei quattro occupanti (oltre a Scirea, l’autista, l’interprete e un dirigente del Gornik) si riuscì a salvare solo il dirigente polacco.
Scirea fu portato in ospedale ma non ci fu niente da fare. Gaetano Scirea morì quel terribile 3 settembre del 1989 a causa delle gravi ustioni riportate.
Chi era Scirea e un libro a lui dedicato
Gianluca Iovine ha scritto un romanzo su Gaetano Scirea, intitolato Cercando Scirea, presentato nel 2010 al Salone internazionale del libro di Torino.
L’anno successivo il gruppo musicale degli Stadio ha scritto la canzone Gaetano e Giacinto, dedicata allo stesso Scirea e a Giacinto Facchetti.
Wikipedia scrive:
“Negli anni successivi alla sua morte, vari tornei giovanili e premi fair play vengono intitolati a Scirea, in ricordo del suo stile e della sua correttezza in campo e fuori. Tra gli altri, la Coppa Gaetano Scirea, un torneo internazionale di calcio riservato alla categoria Allievi, che ogni anno si tiene nella città di Matera e in alcuni comuni limitrofi; il Premio Nazionale Carriera Esemplare “Gaetano Scirea”, assegnato dal 1993 in collaborazione con il comune di Cinisello Balsamo, attribuito da una giuria di giornalisti al calciatore più meritevole dal punto di vista della lealtà e della sportività.”