
Assegno Sociale, cosa devi fare per non perdere il sussidio - Chiechiera.it
Attenzione alle nuove regole per ottenere l’Assegno Sociale: requisiti, date di scadenza e cosa fare per non perderlo.
L’Assegno sociale rappresenta una fondamentale misura di sostegno economico per coloro che raggiungono l’età pensionabile senza aver maturato i requisiti contributivi necessari per una pensione ordinaria.
Questa prestazione, regolamentata dall’INPS, è riservata principalmente a chi non ha mai versato contributi o non ha raggiunto la soglia minima richiesta. Tuttavia, per beneficiare dell’Assegno sociale è indispensabile rispettare condizioni precise, non solo al momento della richiesta ma anche durante tutto il periodo di fruizione, pena la sospensione o la revoca del beneficio.
Requisiti per accedere all’Assegno sociale e importi erogati
L’Assegno sociale è destinato a chi ha compiuto almeno 67 anni e si trova in una situazione di carenza contributiva. La prestazione non richiede alcun versamento minimo di contributi, ma è subordinata al rispetto di rigidi limiti reddituali. Attualmente, l’importo massimo riconosciuto dall’INPS è di 538,69 euro mensili. Questo valore rappresenta il tetto massimo per chi non possiede altri redditi. Nel caso di nuclei familiari coniugati, l’Assegno sociale viene corrisposto in misura piena solo se il reddito complessivo della coppia non supera i 538,69 euro al mese, mentre se sono presenti altri redditi, l’importo si riduce proporzionalmente.
Il limite di reddito per le coppie è pari al doppio di tale cifra, quindi circa 1.077,38 euro mensili, e qualsiasi somma superiore comporta la riduzione o la perdita del diritto alla prestazione. Per garantire il mantenimento del beneficio, è obbligatorio presentare annualmente la dichiarazione reddituale tramite la campagna RED, che si svolge ogni febbraio. Il mancato aggiornamento o la perdita dei requisiti reddituali può comportare la sospensione temporanea o la revoca definitiva dell’Assegno sociale. Oltre ai criteri di natura reddituale, l’INPS stabilisce che la prestazione venga erogata esclusivamente ai soggetti che garantiscano la residenza continuativa in Italia.
L’Assegno sociale ha infatti una forte connotazione assistenziale e non è esportabile all’estero: chi si trasferisce stabilmente fuori dai confini nazionali perde automaticamente il diritto alla prestazione. Per accedere o mantenere l’Assegno sociale è quindi necessario possedere la cittadinanza italiana o comunitaria, oppure un permesso di soggiorno di lungo periodo per cittadini extracomunitari. Inoltre, il richiedente deve aver risieduto ininterrottamente in Italia per almeno 10 anni prima della domanda.

Questo requisito viene calcolato a ritroso dalla data di presentazione e può essere compromesso da assenze superiori a 6 mesi consecutivi o 10 mesi complessivi negli ultimi 5 anni. La normativa prevede anche che, in caso di trasferimento temporaneo all’estero, la prestazione venga sospesa dopo 29 giorni di assenza dall’Italia. Se l’assenza supera i 365 giorni, l’INPS procederà alla revoca definitiva dell’Assegno sociale. Molte delle situazioni di perdita del beneficio derivano dalla mancata conoscenza delle regole che governano questa prestazione. La sospensione e la revoca sono infatti frequenti tra i titolari che non aggiornano correttamente la propria situazione reddituale o che non rispettano i requisiti di residenza. Per evitare interruzioni, è fondamentale:
- Presentare ogni anno la dichiarazione RED per attestare il rispetto dei limiti di reddito;
- Garantire la residenza continuativa in Italia per almeno 10 anni, evitando assenze prolungate;
- Informare tempestivamente l’INPS in caso di variazioni di reddito o di situazione anagrafica.
Il rispetto puntuale di queste condizioni permette di mantenere in modo stabile e sicuro il diritto all’Assegno sociale, fornendo un supporto economico essenziale a chi si trova in difficoltà economiche e non ha altri strumenti pensionistici a disposizione.