
Buone notizie per questi lavoratori: in busta paga aumento di 5500 euro - Chiechiera.it
Per tutti questi lavoratori arriva un’ottima notizia: in busta paga troveranno fino a 5500 euro in più. Come controllare subito.
Arrivano importanti novità per gli operatori sanitari italiani con il rinnovo del contratto nazionale del comparto sanità per il triennio 2022-2024.
Oltre 580mila lavoratori del Servizio sanitario nazionale, tra infermieri, tecnici, personale amministrativo e sanitario non medico, vedranno un significativo aumento in busta paga, con un’attenzione particolare agli operatori del pronto soccorso che riceveranno un bonus arretrato fino a 5.500 euro netti.
Incrementi stipendiali e bonus per il personale del pronto soccorso
Secondo un’elaborazione del sindacato Nursind per Adnkronos Salute, gli infermieri riceveranno un aumento mensile netto di circa 43 euro, mentre per chi lavora nel pronto soccorso l’incremento sarà più consistente, con circa 220 euro netti al mese. Questo aumento, sebbene possa sembrare contenuto, rappresenta un passo avanti significativo per un settore che da anni chiede maggiori riconoscimenti economici e tutele professionali. Andrea Bottega, segretario nazionale di Nursind, sottolinea come il rinnovo contrattuale vada valutato nella sua globalità: “È un contratto che non solo migliora la retribuzione, ma anche le condizioni di lavoro di quasi 300mila infermieri, offrendo strumenti come il patrocinio legale in caso di aggressioni, la possibilità di un part-time semplificato per sei mesi, 24 ore aggiuntive di formazione e una pianificazione più rigorosa delle ferie estive”.
Oltre agli aumenti mensili, per il personale del pronto soccorso è previsto un bonus arretrato che può arrivare fino a 5.500 euro netti, una cifra che fa da sostegno concreto per chi opera in un reparto ad alta pressione e con maggiori responsabilità. Per gli infermieri e le ostetriche che non lavorano in pronto soccorso, l’aumento medio mensile lordo a regime si attesta intorno ai 150 euro. Per il personale dei dipartimenti di emergenza-urgenza, invece, è previsto un incremento più consistente, grazie ai 175 milioni stanziati appositamente per il settore, da distribuire attraverso accordi regionali e con l’erogazione degli arretrati a partire da giugno 2023.
Un elemento importante che rafforza l’effetto degli aumenti economici è il taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni fino a 40mila euro annui, oltre alla detassazione degli straordinari degli infermieri al 5%, una misura introdotta con l’ultima legge di bilancio che migliora significativamente il potere d’acquisto dei lavoratori del comparto sanitario. Andrea Bottega evidenzia però che nonostante questi miglioramenti contrattuali, “non è il contratto che da solo determina un salto di qualità nel settore. Nel tempo, infatti, la contrattazione ha livellato verso l’alto i livelli più bassi e verso il basso quelli più alti, penalizzando in qualche modo la parte dei laureati”.

Inoltre, il sindacato solleva preoccupazioni riguardo alla riforma dell’accesso a Medicina con l’introduzione del semestre libero, che potrebbe accentuare la carenza di giovani infermieri, spingendo questi ultimi a preferire la carriera medica, aggravando così il problema del personale nel settore infermieristico. A partire dal primo gennaio 2025, grazie agli stanziamenti previsti nella legge di Bilancio, è previsto un ulteriore aumento dell’indennità di specificità per gli infermieri, che crescerà di circa 55-58 euro mensili.
Al momento, come spiega Bottega, si attende il via libera dagli organi di controllo per l’erogazione effettiva di questi incrementi: “Tutto dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno, consentendo così la partenza ufficiale del nuovo contratto e l’avvio di ulteriori trattative per migliorare ulteriormente le condizioni del comparto”. Questi sviluppi rappresentano un riconoscimento importante per un comparto che ha affrontato sfide immense negli ultimi anni, soprattutto durante l’emergenza sanitaria, e che ora vede finalmente un concreto miglioramento economico e normativo. La valorizzazione del personale sanitario rimane una priorità per garantire un servizio di qualità ai cittadini e sostenere chi ogni giorno è in prima linea nelle strutture pubbliche.