
Altro che aumento, c’è un bonus nascosto in busta paga e nessuno te lo dice: come funziona il trucco del “superminimo” - chiechiera.it
Non è vero che vedrai l’aumento in busta paga, con il superminimo, il bonus è pari a 0: scopri cosa puoi fare.
Il superminimo rappresenta un importo aggiuntivo stabilito dal datore di lavoro rispetto alla retribuzione base definita dai CCNL. Si tratta di una somma che non ha una natura fissa e automatica, ma che viene concessa in via discrezionale, spesso per riconoscere particolari competenze, esperienza o meriti del lavoratore.
In termini pratici, si aggiunge alla retribuzione tabellare e può essere erogato come elemento fisso o variabile, ma è sempre indicato in busta paga come voce distinta. La sua erogazione non dipende dall’appartenenza a una categoria specifica, ma è una somma “personalizzata” che tiene conto delle caratteristiche del singolo dipendente.
Solitamente spetta nei casi in cui il datore di lavoro intenda riconoscere un trattamento economico più favorevole rispetto a quello previsto dal contratto collettivo. Può essere concesso, ad esempio, a fronte di particolari competenze professionali acquisite, per l’assunzione di responsabilità aggiuntive o per premiare la fedeltà e l’anzianità di servizio.
È importante sottolineare che il superminimo può essere revocato dal datore di lavoro, ma solo a seguito di un accordo con il lavoratore o in caso di modifiche sostanziali del rapporto di lavoro. Spesso viene riconosciuto a tempo indeterminato, salvo diversa specificazione contrattuale o accordo individuale.
Dal punto di vista pratico, la somma aggiuntiva può essere mantenuta anche in caso di rinnovo del contratto collettivo, ma non deve mai essere assorbita da aumenti contrattuali successivi: il superminimo resta una voce “separata” e non può essere considerato come un anticipo o una compensazione di futuri aumenti.
Impatto fiscale e contributivo del superminimo
Un aspetto cruciale riguarda la tassazione e il versamento dei contributi previdenziali sul superminimo. Poiché si tratta di una componente retributiva, essa è soggetta a imposte sul reddito e contribuzione previdenziale come qualsiasi altra voce della busta paga. Tuttavia, non vi sono agevolazioni specifiche e il suo trattamento fiscale è identico a quello della retribuzione principale.

Inoltre, contribuisce alla determinazione della base imponibile per il calcolo di indennità, TFR e altre voci accessorie, consolidando così la sua importanza nel quadro complessivo della retribuzione del lavoratore. Per il lavoratore interessato a ottenere un superminimo, la strada principale è la negoziazione diretta con il datore di lavoro.
Spesso il riconoscimento avviene in sede di assunzione o in occasione di valutazioni periodiche delle performance. Ma nulla vieta che possa essere richiesto durante il rapporto di lavoro. Una comunicazione chiara e documentata può facilitare l’accordo, che deve essere formalizzato per iscritto per evitare contestazioni future.
L’eventuale modifica o revoca del superminimo richiede, invece, un accordo scritto tra le parti, poiché si tratta di una componente retributiva tutelata. Questa opportunità economica rappresenta, quindi, un’importante leva per valorizzare professionalità e competenze all’interno del mondo del lavoro italiano, offrendo al lavoratore la possibilità di incrementare la propria retribuzione in modo personalizzato e riconosciuto formalmente.